Oggi sono stato all’Hosteria Alloro (da Maria) in pieno centro Treviso (vicino a San Nicolò, più esattamente in via Dei dall’Oro 21/a) per conoscere Arte Scalza e le sue iniziative; ad accogliermi ho trovato Claudia Linda Rossetti Castellan e Stefano Bergamin (da Casteo).
Stavano predisponendo il locale per una loro esposizione che vedrà l’inaugurazione martedì 3 febbraio alle h 19,00.
ArteScalza è un’associazione culturale?
Assolutamente no! ArteScalza è l’incontro di appassionati dell’Arte. Gente che ama esser in prima linea, che vuole trovare degli spazi “altri” dove esprimersi, lasciando le vecchie pitture nei musei gestiti dai curatori che pensano solo a far business ma non a creare emozioni. L’arte è emozione! – mi dice Claudia.
La nostra missione è produrre eventi e sensibilizzare le persone “normali” raggiungendole dove vivono tutti i giorni, in questa hosteria, in piazza. ArteScalza espone in Villa Guidini, al Freak Bar a Treviso (sulla strada ovest), e in altri bar o locali che accettano questa visione. Ovunque ci sia possibilità di espressione e voglia di emozione, noi andiamo li… Andiamo incontro alle persone.
Alle riunioni dove i curatori spiegano con il microfono davanti alla platea anonima cosa vuole dire l’artista (che loro non conoscono), noi rispondiamo sorseggiando lo Spritz con la gente parlando direttamente dei nostri quadri, senza intermediari o cataloghi, discutendo con l’opera di fonte a noi. Questa è la novità!
E che tipo di pittrice sei?
Io sono una pittrice fantarealista.
Grazie Claudia, ne so quanto prima, che cosa significa questa definizione?
E’ una corrente nata dall’incontro con Valter Milanato con cui ho subito trovato delle affinità. L’idea fondamentale è che il colore è fonte di emozione e il colore è protagonista nelle nostre tele.
Valter è quindi da considerare come il tuo maestro?
No! Anche perché io ho un approccio molto diverso dal suo, lui esce dalla grafica ed è molto preciso, al contrario di me che mi muovo nel caos pittorico che poi è la corretta rappresentazione del caos che è la mia vita. Io lavoro istintivamente.
Istinto è la parola chiave per comprendere la mia arte!
In quanti siete ad esser fantarealisti?
Siamo in tre: io, Valter e Stefano Bergamin.
A questo punto per raccapezzarmi mi rivolgo quindi a Stefano e gli chiedo di presentarsi.
L’arte è nel mio DNA… sono un creativo e lo sarò sempre! A casa mia ho diversi strumenti dove secondo l’ispirazione procedo con i miei lavori: pittura, scrittura, musica e scultura, quest’ultima solo con materiali di riciclo…
Io non ho nulla contro gli impressionisti e contro gli espressionisti che sono stati (e lo sono ancora) mia fonte d’ispirazione, ma loro hanno fatto il loro tempo.
Hanno dipinto ed hanno trasmesso le loro emozioni ai loro contemporanei, oggi siamo qui noi e tocca a noi esprimere emozioni, sentimenti ed idee ai nostri concittadini, lasciando spazio ai nostri nipoti di fare altrettanto con il loro pubblico.
Si riaffronta il tema delle opere museali e dei curatori, dove Stefano mi spiega che lui è contrario a quest’arte/business dove il curatore è quasi più importante dell’artista e la sua opinione determina addirittura il valore dell’opera alzandola in su o deprimendola in giù.
Palesando spesso una grande incompetenza come in una mostra realizzata a Treviso, (ed evito di citare il nome dell’evento per evitare polemiche non richieste) dove questi grandi nomi, il pubblico era costretto a visionarli stando appiccicati alla tela, che nel caso di capolavori impressionisti equivale a non apprezzare niente: un quadro di Van Gogh o Monet devi metterti minimo a due metri di distanza se vuoi apprezzarlo, cosa impossibile a Ca dei Carraresi dove la ressa ti costringeva ad tenere il naso a tre spanne dalla tela.
E allora – s’interroga Stefano – E’ incompetenza o è cupidigia quella che porta l’organizzatore dell’evento a svilire l’arte e l’illustre artista?
Quale sia la risposta, io son ben felice di collaborare con ArteScalza e con Claudia per “rompere” questo stato di cose che non rende merito né agli artisti, né alle loro opere!
Proprio ieri sera ho avuto occasione di partecipare all’incontro promosso dal Comitato per difendere il museo di Santa Caterina presso SP3 e la critica che Stefano ha mosso al noto curatore mi era stata anticipata da sconosciuti dialogando prima dell’assemblea.
Ed ecco che al SP3 nasce un dibattito teorico sull’arte (e nello specifico sull’uso del museo) mentre le azioni di ArteScalza sono “concrete”: lei, Stefano e il pittore Jader De Longhi erano nell’hosteria ad appendere tele, ecco spiegato il significato del “mettersi in prima linea”, esponendo l’arte tra la gente.
Non vorrei il lettore confondesse l’energia e la voglia di rompere gli schemi di ArteScalza con una sorta di dilettantismo, pittori che si riuniscono per hobbies: al contrario i lavori di Claudia sono stati esposti in tutta Italia e anche all’estero.
Lei esce da una preparazione maturata presso l’Accademia delle Belle Arti di Venezia e nel passato ha fatto anche la restauratrice, dimostrando che quando parla del “colore” lei la materia la conosce sin dentro le viscere, addentrandosi nelle questioni più tecniche dove per l’appunto non basta una tavolozza ed un pennello per recuperare le opere del passato, ma serve conoscenza, preparazione e competenza.
Questo non le impedisce di avere la filosofia che ha, ed è questa la vera novità che lei e il suo gruppo cercano di trasmettere tutt’attorno a loro.
Produrre eventi e sensibilizzare le persone!
Potrebbe essere un loro slogan, oppure “far emergere l’arte di tutti!” potrebbe essere un altro!
Questo gruppo si presenta come un vulcano in eruzione!
Il sito Facebook di Claudia ha un nome significativo: “LE CRIsalidi” ovvero una farfalla (essere leggero, colorato, armonioso) che non ha completato il processo evolutivo, e per tanto, è in divenire.
Dipingere lo preferisco all’andare in palestra – mi dice Claudia – In palestra si tonificano e crescono solo i muscoli, mentre quando produco arte, mentre dipingo, sento che oltre ad esprimere le mie emozioni interiori, cresco cerebralmente!
E questa frase forse meglio di tutte fa comprendere che il progetto ArteScalza è un progetto filosofico e non solo artistico: il fatto che alla pittura si affianchino ad esempio la danza, la pasticceria e l’eno-gastronomia o altre performances, fa comprendere come le emozioni non siano ad appannaggio di un’unica musa, ma siano ovunque attorno a noi, basta scoprirle e valorizzarle!
Per far ciò serve una “nuova” sensibilità, che va diffusa, e che ha poco o nulla a che fare con la pubblicità e con i business man.
Uscendo ho incontrato il cuoco del locale e ho chiesto lui quali siano le specialità della casa:
Cucina veneta in generale, e gli gnocchi e le tagliatelle son fatte in casa!
L’informazione può esser interessante per chi vuol scoprire il Fantarealismo di persona a partire da Martedì 3 febbraio!
Mirco Venzo Treviso 28/01/2015